giovedì 17 febbraio 2011

Poesie di amore e liberta' di Jacques Prevert

Una collezione di poesie che non puo’ mancare nel cuore di ogni essere umano devoto alla propria adolescenza. Si’, perche’ Prevert parla direttamente con il giovinetto anarchico che ancora vive in noi e al quale pensiamo, ogni tanto, con un po’ di nostalgia.
 Ah, quei tempi in cui non si trovava ancora utile, anzi la si vedeva solo deleteria, la funzione del Partito.
Quando speravi che il moto spontaneo e violento del popolo potesse portare gioia, istruzione e liberta’ in ogni angolo oscuro del nostro sistema.
Prevert e’ il piu’ amato tra i poeti proprio per questo motivo: ti fa sentire come se i bei tempi andati fossero ancora presenti, con tutta la loro sfrontata inesperienza e freschezza. E a chi ha passato invece un’adolescenza dietro i dettami della scuola e dei genitori e del prete crea l’illusione di aver partecipato al Maggio francese, in prima fila e con lo striscione ben steso.
Perche’ Prevert parla di liberta’, di ribellione, di bellezza,  di giovani maschi e femmine o maschi e maschi o femmine e femmine che si incontrano nelle strade parigine cosi’, per caso, e decidono di amarsi perdutamente per una notte sola. Solitamente sono alla fermata di un bus , in piedi e sotto la pioggia, con incarnati pallidi, i capelli appiccicati al volto e con uno sguardo perso dietro ad un pensiero che dona un’aria di estraneita’ al contesto.
L’amore diventa l’unica arma di salvezza in tempi bui. L’incontro con l’altro, la sensazione di farfalle nello stomaco come modo per sentirsi vivi e reagire. L’amore e’ anche quello che prova lo scolaretto incarcerato in una classe stretta e soffocata da regole rigide per la primavera che esiste fuori dalle finestre, per l’uccellino che canta la liberta’ sul ramo.
Insomma: rifiuto delle regole, delle imposizioni del sistema, della stupida’ degli adulti, del loro grigiore infettante. Lodi per l’amore che ha il rumore delle cerniere delle gonne delle donne in una stanza buia, lo schiocco dei baci, il fortuito incontro con una musa persa tra i fiori degli Champs Elysee in primavera.
LIBRO CONSIGLIATO A: chi pensa che il rispetto sia il rispetto delle regole e a chi abbia voglia di una poesia parlata.

LIBRO DA ABBINARE A: una semplice e sostanziosa zuppa di cipolle.
Effettivamente serve abbinare questa collezione di poesie ad una ricetta francese, magari riadattata secondo i nostri gusti. Serve comunque un piatto che sappia di Tour Effeil . Su questo punto non si transige.
La zuppa di cipolle e’ una cosa deliziosa e si fa in brevissimo tempo, soli 10 minuti. Adatta quindi ai giovani che invitano nel loro appartamento in condivisione con altri studenti una ragazza, per una cenetta. Il giovane in questione serve che sia appena uscito dall’epoca dei brufoli, abbia un sacro timore per tutto cio’ che e’ femminile, abbia una scarsa conoscenza dell’altro sesso, quindi, ma con gran voglia di approfondire il discorso. Deve essere anche, preferibilmente, impegnato in una occupazione universitaria.
Il tavolo della cucina deve essere occupato da bottiglie vuote di vino, di portaceneri zeppi, una tovaglia con strani aloni ma non cambiata (il rifiuto per i lavori domestici e’ pur sempre segno di intellettualita’ ).
Il nostro eroe stupira’ comunque la sua giovinetta, oltre che declamando Prevert, con un set di pentoline di coccio nelle quali fara’ soffriggere in una buona dose di burro delle cipolle freschissime infarinate. Aggiungera’ dell’acqua, sale, pepe e fara’ sobbollire per almeno una decina di minuti.
Versera’ la zuppa in cocci contenenti fette di pane abbrustolite e parecchio formaggio svizzero. (con buona pace dei francesi).
Mangeranno in silenzio, si leggeranno altre due poesie e si avvieranno verso il letto, a scoprire la freschezza, la giovinezza e la rivoluzione.

5 commenti:

  1. Ma siamo sicuri che le cipolle siano un buon preludio per un incontro d'ammmore?non si rischia l'asfissia? :)

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  2. Il quesito da te posto e' molto interessante perche' mi permette di difendere, finalmente, la categoria cipolla dalle infamie che spesso accompagnano il suo nome.
    Prima di tutto ricordiamo che la lacrimazione data da una cipolla appena tagliata deriva dagli acidi solforici rilasciati, per ovviare a questo problema (nel quale incapperai se vorrai cucinare la zuppa sopracitata)basta molto semplicemente tagliarla in quarti velocemente e metterla a bagno in una bacinella d'acqua.
    Inoltre: la cottura neutralizza completamente ogni possibile cattivo odore. In caso, invece , si voglia consumare cruda per sfruttare al massimo le sue innumerevoli proprieta' (disinfettante, antimicotico, espettorante, diuretica..)sara' sufficiente lasciarla macerare per qualche quarto d'ora in olio e limone.
    in qualsiasi caso i ragazzi citati sono reduci da notti intere passate ad occupare l'universita', quindi hanno perso i pudori per gli odori.

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  3. ..umh..riguardo alla perdita di pudore per gli odori temo di capire a cosa ti riferisci..comunque: viva la cipolla, sempre viva!

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  4. Complimneti davvero per il blog è stupendo e interessante sotto tutti i punti di vista.
    Bravissima

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  5. perché il popolo sempre come necessario archetipo rivoluzionario? è un po' come pensare ad una desolata zuppa di cipolle contrite.

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